La Necropoli di Casa Nocera
Lo scavo della necropoli di Casa Nocera ebbe inizio in seguito alla segnalazione del ritrovamento di alcuni reperti, avvenuto nel 1987 nel corso di lavori agricoli. La struttura della tomba, una grande cassa di lastre di pietra, è in tutto simile a quella delle più importanti sepolture di Volterra. Al suo interno venne deposto un grande contenitore di ceramica di impasto, destinato a contenere e proteggere il cinerario in bronzo, mentre all’esterno si trovavano gli oggetti del corredo, che descrivevano l’identità del defunto. I corredi delle tombe della necropoli di Casa Nocera, connessa all’abitato di Casalvecchio, villaggio a quei tempi ubicato su un piccolo rilievo ad est dell’attuale Casale Marittimo, rivelano la ricchezza dei Principi Etruschi che qui vivevano: i ceti aristocratici ricercavano beni di lusso (oggetti, armi in metallo, ceramiche dipinte, avori) che ne indicassero lo status sociale, in vita come al momento della morte. È per questo motivo che tra la fine dell’VIII secolo e i primi decenni del VII secolo a.C., alla morte di un personaggio che possiamo identificare come il fondatore dell’insediamento di Casalvecchio, venne celebrato un funerale di notevole ricchezza. Le armi in bronzo, l’elmo e lo scudo da parata ci parlano di un guerriero; l’ascia, nel mondo etrusco, simboleggiava il potere politico e militare; il lituo – un bastone ricurvo - in avorio e il coltello identificano questo eminente personaggio come sacerdote della comunità oltre che capo del clan. Gli oggetti rinvenuti, così come lo sfarzo della cerimonia e la struttura della necropoli, identificano dunque un Principe Guerriero. Nel corso del VII sec. a.C. altri membri della stessa dinastia insediatasi sulla collina di Casalvecchio vennero sepolti nella stessa necropoli del Principe: gli oggetti in bronzo, in particolare le armi, indicano il loro ruolo di guerrieri.